La storia degli orologi
L’uomo primitivo imparò a dividere il tempo in mesi osservando la Luna,
che ogni 28 giorni torna nella stessa posizione. Sacerdoti e astronomi
babilonesi incominciarono a dividere il giorno in 24 ore, attorno
all’anno tremila avanti Cristo, ma i primi strumenti di misurazione del
tempo furono inventati in Egitto circa 1500 anni dopo.
Oggi l’orologio non è solo uno strumento per misurare il tempo, per tenere traccia del trascorrere delle ore, dei minuti e dei secondi, o il nostro marca tempo per essere sempre puntuali agli appuntamenti, ma è divenuto un vero è proprio accessorio di bellezza, integrato completamente nel nostro modo di vestire e nel nostro look.
La prima forma di segna tempo apparve con la ”meridiana“, cioè un paletto conficcato nel terreno che, a seconda della posizione del sole, proiettava l’ombra dello stesso paletto sul terreno, dando così la possibilità agli antichi di capire in quale momento della giornata si era giunti.
La stessa meridiana nei secoli subì notevoli migliorie, si iniziarono a stabilire sul terreno delle presunte fasce di tempo riconoscibili da tutti, dopo di che, col trascorrere del tempo, la meridiana si evolve e fu trasferita dal terreno ai muri delle case, sui campanili delle chiese e in qualsiasi altro luogo dove poteva essere vista da tutti facilmente.
La grande problematica di questo sistema per la “lettura dell’ora” era l’impossibilità di poter “leggere l’ora” in assenza del sole, quindi nelle ore notturne e nei periodi invernali per gli antichi ero un problema che doveva essere risolto ben presto.
Dopo la meridiana venne inventata la clessidra che in origine era caratterizzata dal fuoriuscita dell’acqua, da un contenitore a forma di cono, raccolta in un recipiente sottostante dando così la possibilità di poter “misurare” il livello raggiunto dall’acqua caduta. Questo sistema di misurazione venne adottato molti secoli dopo per la realizzazione degli orologi ad acqua.
Sicuramente la clessidra più famosa e conosciuta da tutti è quella a sabbia, dove la struttura è caratterizzata da dei contenitori a forma conica collegati tra di loro, nel punto più stretto, per permettere il passaggio della sabbia, contenuta all’interno della struttura a doppio cono, da un contenitore all’altro. Ovviamente il passaggio completo della sabbia da un cono all’altro ne determinava il trascorrere di un determinato periodo di tempo.
Fino al 1200 si susseguirono diversi stratagemmi per tenere traccia del tempo, fino a giungere al primo orologio con meccanismo meccanico, che pare sia sorto in Francia su di un campanile.Questo orologio, più tardi intorno al 1300, fù così adottato anche in Italia.
Nacquero anche i primi orologi da tavolo caratterizzati da un sola lancetta, cioè quella delle ore, ma ovviamente la precisione del minuto non esisteva, si poteva solo approssimare al quarto d’ora.
A prendere il posto di questi orologi da tavolo, furono i tanto amati ed eleganti orologi a pendolo, rimasti per altro un oggetto d’ arredamento di classe dei giorni nostri. La prima forma di orologio a pendolo nacque nel 1657 dove lo si realizzò per avere la massima precisione al secondo.
I primi pendoli erano costituiti da una barra, di legno o di metallo, tenuta ferma da un ‘ estremità e libera dall’ altra, dove era collocato un peso che serviva ad effettuare delle tarature per settare la precisione. Anche qui vi furono delle migliorie quando furono inventati gli scappamenti, particolari meccanismi per rendere questi orologi primitivi sempre più precisi.
Infatti nel 1670 fù inventato un nuovo meccanismo denominato a scappamento dove si passava dal meccanismo del moto alternato del pendolo, al moto rotatorio creato da una corona. Questo fù un momento di grande successo nel settore dell’ orologeria, dove i mastri orologia si divertivano a creare e a personalizzare i pendoli che utilizzavano questo nuovo meccanismo.
Ma più tardi lo stesso inventore del pendolo, Huygens, creo il sistema a bilancere costituiti da un bilancere, un volano ed un molla , sistema che anche oggi viene adottato ma che al tempo fù applicato ai primi orologi da taschino essendo questo un meccanismo che poteva funzionare anche in movimento diversamente dagli altri che necessitavano di stabilità e perfezione.
Da questo momento in poi furono diversi i tentativi di inventare un sistema sempre più preciso e sempre meno ingombrante per dare la possibilità a tutti di poter leggere il tempo in qualsiasi momento, e in qualsiasi luogo.
Nacquero gli orologi al quarzo 1928, che furono però perfezionati nel 1960 per dare la possibilità di essere liberamente portati con se.
La prima rivoluzione dell’ orologio si ebbe con l’ invenzione di Patek Philippe, che inventò il primo orologio da polso, inizialmente utilizzato solo dalle donne. L’utilizzo dell’ orologio da polso da parte degli uomini inizio solo quando Cartier realizzò per un suo amico pilota d’aerei un orologio da polso maschile.
Ovviamente continuarono nuove invenzioni che apportarono migliorie all’ orologio.
Gli orologi a movimento automatico.
Oggi l’orologio non è solo uno strumento per misurare il tempo, per tenere traccia del trascorrere delle ore, dei minuti e dei secondi, o il nostro marca tempo per essere sempre puntuali agli appuntamenti, ma è divenuto un vero è proprio accessorio di bellezza, integrato completamente nel nostro modo di vestire e nel nostro look.
La prima forma di segna tempo apparve con la ”meridiana“, cioè un paletto conficcato nel terreno che, a seconda della posizione del sole, proiettava l’ombra dello stesso paletto sul terreno, dando così la possibilità agli antichi di capire in quale momento della giornata si era giunti.
La stessa meridiana nei secoli subì notevoli migliorie, si iniziarono a stabilire sul terreno delle presunte fasce di tempo riconoscibili da tutti, dopo di che, col trascorrere del tempo, la meridiana si evolve e fu trasferita dal terreno ai muri delle case, sui campanili delle chiese e in qualsiasi altro luogo dove poteva essere vista da tutti facilmente.
La grande problematica di questo sistema per la “lettura dell’ora” era l’impossibilità di poter “leggere l’ora” in assenza del sole, quindi nelle ore notturne e nei periodi invernali per gli antichi ero un problema che doveva essere risolto ben presto.
Dopo la meridiana venne inventata la clessidra che in origine era caratterizzata dal fuoriuscita dell’acqua, da un contenitore a forma di cono, raccolta in un recipiente sottostante dando così la possibilità di poter “misurare” il livello raggiunto dall’acqua caduta. Questo sistema di misurazione venne adottato molti secoli dopo per la realizzazione degli orologi ad acqua.
Sicuramente la clessidra più famosa e conosciuta da tutti è quella a sabbia, dove la struttura è caratterizzata da dei contenitori a forma conica collegati tra di loro, nel punto più stretto, per permettere il passaggio della sabbia, contenuta all’interno della struttura a doppio cono, da un contenitore all’altro. Ovviamente il passaggio completo della sabbia da un cono all’altro ne determinava il trascorrere di un determinato periodo di tempo.
Fino al 1200 si susseguirono diversi stratagemmi per tenere traccia del tempo, fino a giungere al primo orologio con meccanismo meccanico, che pare sia sorto in Francia su di un campanile.Questo orologio, più tardi intorno al 1300, fù così adottato anche in Italia.
Nacquero anche i primi orologi da tavolo caratterizzati da un sola lancetta, cioè quella delle ore, ma ovviamente la precisione del minuto non esisteva, si poteva solo approssimare al quarto d’ora.
A prendere il posto di questi orologi da tavolo, furono i tanto amati ed eleganti orologi a pendolo, rimasti per altro un oggetto d’ arredamento di classe dei giorni nostri. La prima forma di orologio a pendolo nacque nel 1657 dove lo si realizzò per avere la massima precisione al secondo.
I primi pendoli erano costituiti da una barra, di legno o di metallo, tenuta ferma da un ‘ estremità e libera dall’ altra, dove era collocato un peso che serviva ad effettuare delle tarature per settare la precisione. Anche qui vi furono delle migliorie quando furono inventati gli scappamenti, particolari meccanismi per rendere questi orologi primitivi sempre più precisi.
Infatti nel 1670 fù inventato un nuovo meccanismo denominato a scappamento dove si passava dal meccanismo del moto alternato del pendolo, al moto rotatorio creato da una corona. Questo fù un momento di grande successo nel settore dell’ orologeria, dove i mastri orologia si divertivano a creare e a personalizzare i pendoli che utilizzavano questo nuovo meccanismo.
Ma più tardi lo stesso inventore del pendolo, Huygens, creo il sistema a bilancere costituiti da un bilancere, un volano ed un molla , sistema che anche oggi viene adottato ma che al tempo fù applicato ai primi orologi da taschino essendo questo un meccanismo che poteva funzionare anche in movimento diversamente dagli altri che necessitavano di stabilità e perfezione.
Da questo momento in poi furono diversi i tentativi di inventare un sistema sempre più preciso e sempre meno ingombrante per dare la possibilità a tutti di poter leggere il tempo in qualsiasi momento, e in qualsiasi luogo.
Nacquero gli orologi al quarzo 1928, che furono però perfezionati nel 1960 per dare la possibilità di essere liberamente portati con se.
La prima rivoluzione dell’ orologio si ebbe con l’ invenzione di Patek Philippe, che inventò il primo orologio da polso, inizialmente utilizzato solo dalle donne. L’utilizzo dell’ orologio da polso da parte degli uomini inizio solo quando Cartier realizzò per un suo amico pilota d’aerei un orologio da polso maschile.
Ovviamente continuarono nuove invenzioni che apportarono migliorie all’ orologio.
Gli orologi a movimento automatico.
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