Racconto breve inventato: Il mago Crakoff
Nei monti carpazi, una enorme catena montuosa che attraversa l'europa centrale, c'erano diversi animali, una fitta vegetazione ricca di natura, che esprimeva appieno gli aspetti geografici dell'Europa centrale. Gli animali più presenti erano i terribili lupi neri, i quali abitavano a sud ed erano dei predatori infallibili; spesso si accanivano sui malcapitati viaggiatori che, passando dai Carpazi, cercavano di arrivare alle grosse città orientali, come Cracovia e Budapest. Quest'ultima era abitata dalla nobiltà, un ceto ricco, che sfruttava i lavoratori dell'est, principalmente poveri contadini, che da quando la burocrazia fu razionalizata, la ricchezza di quel ceto era diminiuta in maniera graduale. Su queste montagne, nella parte nord-occidentale, c'era un castello interamente di ferro. Si trovava su un'altura e tutti si chiedevano chi ci abitasse, ma di chiunque si fosse avventurato non se ne aveva avuto più notizia; l'interno era di ferro, le finestre di cristallo e con dei bordi rossi. Da una di queste bifore si poteva osservare un'inquietante figura, che rovistava nervosamente all'interno della sua abitazione. Era un uomo, vestito con un mantello blu, dei calzari divini e una corona di argento incrostata di smeraldo. Aveva la fronte alta, con degli occhi azzurri, di un azzurro intenso, quasi vitreo, la barba era bionda e la schiena incurvata; egli era gobbo, i capelli biondi raccolti in una treccia scendevano uniformi sotto la corona, il fisico era esile ed era di costituzione debole. La mascella squadrata denotava un sorriso diabolico, che si manifestava nei momenti più opportuni. Il suo nome era Caesar Crakoff e stava sfogliando un libro, filosofia naturale del 1600. Riguardo alla sua intelligenza, era impressionante, aveva dedicato i suoi studi a opere di filolosofi come Giordano Bruno, del quale aveva scritto il De Magia. Era un mago e fu fortemente influenzato dalle correnti ermetico-cabalistiche di qualche secolo prima. Credeva che la religione dovesse essere uno strumento di governo, aveva appreso anche le ragioni esposte nel Principe di Machiavelli e fu molto attivo nella vita politica polacca. Nonostante potesse dimostrare appena quarant'anni, ne aveva molti di più, forse addirittura più di un secolo. Svariati anni prima, nei suoi studi di magia aveva inventato un siero, ottenuto dalla miscela di idrogeno e carbonio, il siero gli aveva conferito una forza eccezionale, e una semi-immortalità che provvedeva a mantenerlo giovane per un lunghissimo periodo di tempo, quando stava osservando i suoi libri, si sentì battere la porta, Crakoff, a passi lenti si avviò verso l'uscio, un attimo di indecisione, e poi lo aprì, entrò un uomo, vestito tutto di nero, aveva un pizzo nero, con degli occhi scuri come il carbone, i capelli rispecchiavano il colore del mantello, aveva un aspetto vigoroso a dispetto del mago, entrò con passi decisi, si presentò-: Mi chiamo Friedich Polansky, sono il barone di Iedel-Noskinck, il governo polacco dipende solamente da noi due''.
Giulio
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