Racconto storico breve inventato: L'incontro tra le nemesi

L'incontro tra le nemesi

Berlino 1754. La città era in fermento, il cielo era scuro e le stelle erano le uniche fonti di illuminazione che rischiaravano il panorama della capitale tedesca; una carrozza procedeva velocemente tra le vie lastricate di mattonelle di cemento. La carrozza era guidata da due cavalli neri, il postiglione era nascosto e infagottato tra vestiti e cappotti di lana, all'interno della carrozza, era presente un uomo vestito con abiti eleganti. Aveva una parrucca che gli nascondeva i capelli, era bianco con gli occhi azzurri, sotto la mano, aveva un bastone di legno di castagno, purissimo, con un fregio dalla testa di serpente in argento. La carrozza arrivò nei pressi di un gran palazzo di marmo, con una statua di drago, l'uomo che dall'impressione doveva essere un illuminista, sussurrò al postiglione: ''Si fermi''.
L'uomo che guidava i cavalli diede un sonoro colpo di frusta, che prontamente arrestò gli animali. L'uomo scese e a passo svelto entrò, egli non era tedesco, dato il suo nome, -''James Dax'' - risuonò nella stanza palazzo. A pronunciare quelle parole era stato un uomo alto, ben piazzato, occhi scuri come i capelli e la carnagione, dalla quale si poteva dedurre che fosse di origine mediterranea. Era vestito con un fazzoletto bianco, un gilet blu come la giacca, dove erano presenti dei bottoncini d'oro, le calze terminavano con un paio di scarpe con una fibbia d'argento. Dax era un cinquantenne, colui che lo aveva chiamato poteva avere vent'anni di meno, i due si guardarono negli occhi, quelli di Dax erano freddi, gelidi, di un azzurro glaciale, quelli dell'altro uomo, emanavano un calore particolare. ''Dobbiamo contrastare l'illuminismo, il potere politico assolutista deve trionfare in Europa, l'Inghilterra deve cadere, come hanno fatto la Svezia, l'italia e le altre nazioni''. -''Non sono d'accordo, Gilbert'' - affermò l'inglese. I due uomini si guardarono negli occhi, erano acerrimi nemici, di due poteri politici diversi, ma accomunati nel credere a un'utopia politica che si stava realizzando nel continente europeo.

Giulio

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