Depressione giovanile
La depressione tra i giovani
I giovani dei nostri tempi sono particolarmente fragili e vulnerabili e, in particolare, soggetti ad ansia e depressione, confermano gli esperti, secondo cui nel 2020 questa patologia sarà la seconda causa di invalidità a livello mondiale. I disturbi dell’umore possono presentarsi a qualsiasi età, ma gli studiosi confermano che vi è un picco di incidenza tra i 18 e i 44 anni, con una media di 30 anni. Gli studiosi, purtroppo, rivelano un altro dato alquanto preoccupante: anche i ragazzi di età inferiore ai 18 anni soffrono in una buona percentuale di disturbi dello sviluppo e la depressione si colloca come una delle più frequenti cause di malattia, prima di patologie come asma e diabete.
La gravità della situazione e cosa fare per contrastarla
I giovani stanno diventando depressi più precocemente dei loro coetanei del passato. Ma cos’è che affligge il loro animo? Nella maggior parte dei casi, è la stessa persona coinvolta a non essere consapevole di essere stata colpita dal “male oscuro”, ma come si riconosce la depressione? È importante sapere che non si tratta di un semplice “sentirsi giù”: la persona depressa non riesce più a reagire a stimoli di alcun tipo, non ha più voglia di fare niente, le attività che un tempo entusiasmavano finiscono per apparirgli totalmente indifferenti, se non addirittura fonte di disagio e fastidio.Nella vittima risiede comunque il desiderio di “fare di più”, poiché si percepisce, per l’appunto, di non fare abbastanza e ci si sente in colpa per la propria svogliatezza e incapacità di prendere decisioni o di concludere qualsiasi progetto.
La gravità della situazione sta nel fatto che spesso non si sa come affrontare l’emergenza. I medici consigliano che sarebbe utile fare esercizio, riposarsi, staccarsi dalle questioni che li preoccupano: molti, invece, scelgono semplicemente di guardare più televisione o immergersi nel mondo virtuale, trascorrendo più ore possibili sui social network. Gli errori commessi nella gestione dello stress, e spesso l’incapacità di chi sta attorno al depresso di intervenire per mitigarlo, finiscono per peggiorarne gli effetti.
Da qui nascono anche reazioni estreme, come quelle dei ragazzi che si tolgono la vita. È di vitale importanza, dunque, individuare presto le situazioni più complicate e intervenire con aiuto professionale, per quanto il buon consiglio di un caro amico possa tirare su di morale. Ricordate: dalla depressione si può uscire!
I giovani dei nostri tempi sono particolarmente fragili e vulnerabili e, in particolare, soggetti ad ansia e depressione, confermano gli esperti, secondo cui nel 2020 questa patologia sarà la seconda causa di invalidità a livello mondiale. I disturbi dell’umore possono presentarsi a qualsiasi età, ma gli studiosi confermano che vi è un picco di incidenza tra i 18 e i 44 anni, con una media di 30 anni. Gli studiosi, purtroppo, rivelano un altro dato alquanto preoccupante: anche i ragazzi di età inferiore ai 18 anni soffrono in una buona percentuale di disturbi dello sviluppo e la depressione si colloca come una delle più frequenti cause di malattia, prima di patologie come asma e diabete.
La gravità della situazione e cosa fare per contrastarla
I giovani stanno diventando depressi più precocemente dei loro coetanei del passato. Ma cos’è che affligge il loro animo? Nella maggior parte dei casi, è la stessa persona coinvolta a non essere consapevole di essere stata colpita dal “male oscuro”, ma come si riconosce la depressione? È importante sapere che non si tratta di un semplice “sentirsi giù”: la persona depressa non riesce più a reagire a stimoli di alcun tipo, non ha più voglia di fare niente, le attività che un tempo entusiasmavano finiscono per apparirgli totalmente indifferenti, se non addirittura fonte di disagio e fastidio.Nella vittima risiede comunque il desiderio di “fare di più”, poiché si percepisce, per l’appunto, di non fare abbastanza e ci si sente in colpa per la propria svogliatezza e incapacità di prendere decisioni o di concludere qualsiasi progetto.
La gravità della situazione sta nel fatto che spesso non si sa come affrontare l’emergenza. I medici consigliano che sarebbe utile fare esercizio, riposarsi, staccarsi dalle questioni che li preoccupano: molti, invece, scelgono semplicemente di guardare più televisione o immergersi nel mondo virtuale, trascorrendo più ore possibili sui social network. Gli errori commessi nella gestione dello stress, e spesso l’incapacità di chi sta attorno al depresso di intervenire per mitigarlo, finiscono per peggiorarne gli effetti.
Da qui nascono anche reazioni estreme, come quelle dei ragazzi che si tolgono la vita. È di vitale importanza, dunque, individuare presto le situazioni più complicate e intervenire con aiuto professionale, per quanto il buon consiglio di un caro amico possa tirare su di morale. Ricordate: dalla depressione si può uscire!
Alessandra
Commenti
Posta un commento