Disturbo bipolare:
Il disturbo bipolare si caratterizza per lo sviluppo di alterazioni periodiche del livello di attivazione psichica, episodi talora intervallati da periodi asintomatici (eutimia, normotimia o normoforìa), talvolta inquadrati in specifici intervalli di tempo (come accade nel Disordine affettivo stagionale), tra l'altro capaci di cronicizzare in fasi protratte con deterioramento delle condizioni dell'individuo, che va incontro ad un inesorabile scadimento.
In realtà, la sintomatologia affettiva non è la manifestazione più evidente, invece lo sono le conseguenze comportamentali, fra l'altro più facilmente obiettivabili e - da un punto di vista operativo - più utili ai fini diagnostici
In realtà, la sintomatologia affettiva non è la manifestazione più evidente, invece lo sono le conseguenze comportamentali, fra l'altro più facilmente obiettivabili e - da un punto di vista operativo - più utili ai fini diagnostici
- Disturbo Bipolare di I tipo
- Può essere caratterizzato dalla presenza di almeno un Episodio Misto, oppure dalla presenza di almeno un Episodio Depressivo Maggiore intervallato da almeno un Episodio Maniacale spontaneo. Nella maggior parte dei casi gli episodi maniacali o misti sono alternati ad uno o più episodi depressivi, anche se questi non sono affatto necessari alla formulazione della diagnosi. In effetti, nel 2-10% dei casi si verificano esclusivamente ricadute maniacali, forme queste ultime che mostrano più spesso un esordio tardivo.
- Disturbo Bipolare di II tipo
- Questo, invece, mostra un decorso clinico caratterizzato da almeno un Episodio Depressivo Maggiore , intervallato da almeno un Episodio Ipomaniacale spontaneo.
- La tarda adolescenza e la giovinezza sono anni di picco per l'insorgenza del disturbo bipolare, con un esordio maggiore intorno ai 18 anni (per il disturbo ciclotimico 15-20 anni).Dall'inizio del XXI secolo sono aumentati i casi che riguardano l'età infantile
- I disturbi dello "spettro bipolare", ovvero i quadri clinici un tempo indicati col termine generico di "psicosi maniaco-depressiva", consistono in sindromi di interesse psichiatrico sostanzialmente caratterizzate da un'alternanza fra le due condizioni contro-polari dell'attività psichica, il suo eccitamento (donde la cosiddetta mania) e al rovescio la sua inibizione, ovvero la "depressione", unita a nevrosi o a disturbi del pensiero tipici delle psicosi.
Questa disregolazione funzionale si traduce nello sviluppo di alterazioni dell'equilibrio timico (psicopatologia dell'umore), dei processi ideativi (alterazioni della forma e del contenuto del pensiero), della motricità e dell'iniziativa comportamentale, nonché in manifestazioni neurovegetative (anomalie dei livelli di energia, dell'appetito, della libido, del ciclo-ritmo sonno-veglia).
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