Incendio grattacielo Londra
La polizia di Londra ha reso noto che il bilancio dell’incendio alla Grenfell Tower è salito a 79 tra morti e dispersi che si presume siano deceduti. Ma le autorità hanno precisato anche che “il numero delle vittime potrebbe aumentare ancora". Nella mattinata di lunedì, alle 11 ora locale (le 12 in Italia), è stato osservato un minuto di silenzio in tutto il Regno Unito, anche tra volontari e vigili del fuoco che ancora sono al lavoro nel palazzo andato a fuoco a North Kensington.
Governo: subito a residenti 5.500 sterline
Il governo britannico ha intanto stabilito di versare subito 5.500 sterline, circa 6mila euro, alle famiglie che hanno perso tutto nell'incendio della Grenfell Tower. I fondi saranno disponibili già da oggi. Alcuni giorni fa la premier Theresa May, oggetto di pesanti critiche con l'accusa di aver minimizzato il dramma, si era impegnata a stanziare fondi di emergenza per 5 milioni di sterline per i sopravvissuti e i familiari delle vittime del rogo.
Tra le vittime anche due italiani
Già ieri le autorità avevano dichiarato che “tutti i dispersi erano da ritenere morti”. Ci vorranno settimane o mesi, ha aggiunto la polizia, per identificare tutti i corpi. Tra chi non ce l’ha fatta a salvarsi dalle fiamme ci sono i due giovani fidanzati veneti, Gloria Trevisan e Marco Gottardi. Da venerdì pomeriggio i loro nomi non erano più nella lista dei dispersi ma in quella delle vittime. La Farnesina ha avvisato le due famiglie, a Camposampiero (Padova) e San Stino di Livenza (Venezia). Marco e Gloria, 27 e 28 anni, architetti, abitavano al 23esimo e penultimo piano della torre. Quando hanno capito di essere in trappola hanno telefonato ai genitori e li hanno salutati per l’ultima volta
Lo scontro politico
La gestione della tragedia da parte del governo è stata ritenuta fallimentare dall’opinione pubblica. Sulla catastrofe, accusa il sindaco di Londra Sadiq Khan,
incombono come un macigno "le negligenze" dell’esecutivo. E mentre infuria la polemica politica sono state diffuse le prime immagini degli appartamenti distrutti dalle fiamme.
Un pompiere racconta le operazioni di soccorso alla Grenfell Tower, il palazzo andato a fuoco nella capitale britannica in cui hanno perso la vita decine di persone, tra cui due italiani. “Era un vero inferno, sembrava ci stessero bombardando”
“Abbiamo visto intere famiglie morire davanti ai nostri occhi. Era un vero inferno”. Un vigile del fuoco racconta le operazioni di soccorso alla Grenfell Tower, il palazzo di Londra andato a fuoco in cui hanno perso la vita decine di persone, tra cui due giovani italiani. “Quando sono arrivato - dice - non avevo idea di quanta gente fosse già uscita e quanti invece erano ancora intrappolati in quell’inferno. Ciò che ricordo perfettamente sono le urla. Adulti e bambini che urlavano”.
“È stato fatto tutto il possibile”
“Probabilmente quelle persone hanno avuto la speranza di salvarsi quando hanno visto arrivare i vigili del fuoco. Quando sono arrivato ho visto i miei colleghi scendere dal palazzo, ed erano quasi completamente avvolti dalle fiamme”, continua il vigile del fuoco. “Erano esausti e l’alta temperatura li stava uccidendo. Le prime squadre sono salite senza nemmeno i necessari accorgimenti e le attrezzature. Sono saliti di corsa senza portarsi nemmeno l’acqua. Hanno fatto del loro meglio, bussando alle porte o sfondandole”. (MAY CONTESTATA).
“Sembrava ci stessero bombardando”
“A un certo punto è sceso un bambino di 5 anni con la madre in gravi condizioni, gli abbiamo chiesto se ci fosse ancora qualcuno al loro piano e ha risposto: “Mio fratello, ma è morto”. Ti si spezza il cuore, ti senti inutile”, racconta ancora il pompiere. “Abbiamo fatto il massimo, anche la polizia ha fatto un lavoro straordinario, molti di loro sono stati colpiti dai detriti, cadeva cemento armato, sembrava che ci stessero bombardando. Nonostante questo non ci siamo fermati. Tutti noi che eravamo lì ci siamo disperati per non essere riusciti a fare di più”. (LA TESTIMONIANZA DI UN SUPERSTITE)
Il bilancio parziale
Ieri la polizia ha dichiarato che i 58 dispersi che mancano all’appello sono da ritenere morti. E dei 19 feriti, 10 sono gravi. Ci vorranno settimane o mesi, ha aggiunto la polizia, per identificare tutti i corpi. Tra le vittime ci sono anche Gloria Trevisan e Marco Gottardi, i due fidanzati veneti rimasti intrappolati nel rogo.
Erika e Federico
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