Death Stranding
In tutto ciò le dichiarazioni dell'autore, mirate a generare interesse ed alte aspettative, hanno contribuito a generare un alone di mistero e di fascino: "Quando l'umanità ha iniziato ad evolversi, ha cominciato ad utilizzare degli strumenti. Il primo di questi fu il bastone, mentre il secondo fu la corda. Il bastone veniva utilizzato per tenere a distanza cose spiacevoli e nemici, mentre lo scopo della corda era l'esatto contrario, ovvero legare a sé ciò che si desiderava tenere vicino. Sono stati questi due strumenti a permettere l'evoluzione e a generare l'era in cui viviamo oggi, e persino i giochi. La tecnologia si è evoluta dal 3D al VR e si evolverà in chissà cos'altro, ma io continuo a pensare che la maggior parte dei giochi ai quali giochiamo oggi sia basata sul bastone, sullo sparare, su calci e pugni, e tutte queste idee si basano sul concetto del bastone. In Death Stranding saranno presenti anche questi elementi, ma io voglio includere in ciò la corda, l'oggetto che tiene organicamente unite le cose. Non posso ancora entrare nello specifico, ma è questa l'idea che ho per il mio gioco". Dall'annuncio ad oggi sono intercorsi ben quattordici mesi, i quali sono stati segnati da informazioni piuttosto generiche se non sul engine grafico utilizzato nello sviluppo proprietario di un' altra casa di sviluppo marchiata Sony. In vista della conferenza del Playstation Experience Kojima ha modificato la propria copertina del profilo Twitter lasciando intendere ulteriori novità in arrivo, suffragate dalle dichiarazioni di Guillermo del Toro al quale verrà mostrato il primo video di game play nelle prossime due settimane.
Riccardo
Commenti
Posta un commento