Racconto breve inventato: equazione della vita
Dallas 1975. J.K Maphoter IV era un uomo come tanti, si muoveva in città sotto la pioggia da solo, cercando qualcosa che potesse risollevare la sua vita; non aveva amici, nessuna persona che potesse aiutarlo quando era infelice. Scaricava la sua rabbia, tra una sigaretta e l'altra, cercando di arrivare a qualcosa di tangibile che potesse causargli un capovolgimento nella vita. Si trovava vicino al palazzo municipale, quando alcune lacrime vischiose scendevano copiose dalle palpebre, mischiandosi al flusso continuo della pioggia. Improvisamente alcuni ricordi cominciarono a raffiorare nella mente dell'uomo, la scena si spostò in un passato perso nelle nebbie del tempo...
Atlanta 1953. Maphoter era un ragazzo di appena diciotto anni, la sua vita si articolava fra risse nei bar, ragazze e un rendimento scolastico fra alti e bassi. Aveva cominciato a fumare da poco, ed era circondato da persone che non facevano altro che sminuirlo e prenderlo in giro per il suo atteggiamento da persona strana e fuori dalla realtà.
Provava dei sentimenti per una ragazza, ma lei lo aveva rifiutato, scaricava le sue voglie dovute alla libidine con prostitute, era infelice; avrebbe ottenuto il diploma tra qualche mese e successivamente aveva intenzione di proseguire gli studi al college specializzandosi in Storia. Non riusciva in ogni modo a modificare gli aspetti di quella realtà segnata dal dopoguerra in cui una libertà latente stava trovando il suo sviluppo. Non sapeva in ogni modo come sarebbe continuata la sua vita, se si fosse svolta lungo un filo lineare di negatività oppure avrebbe subito un drastico cambiamento di percorso, o magari una curva indirizzata verso qualcosa di positivo.
Dallas 1975. I ricordi erano ricomparsi nella mente di quell'uomo, la cui vita era stata compromessa dall'odio e dal dolore. Successivamente le lacrime cessarono, gli occhi si dilatarono come quelli di un rettile africano, e si palesò nelle pupille l'ombra della fine...
Atlanta 1953. Maphoter era un ragazzo di appena diciotto anni, la sua vita si articolava fra risse nei bar, ragazze e un rendimento scolastico fra alti e bassi. Aveva cominciato a fumare da poco, ed era circondato da persone che non facevano altro che sminuirlo e prenderlo in giro per il suo atteggiamento da persona strana e fuori dalla realtà.
Provava dei sentimenti per una ragazza, ma lei lo aveva rifiutato, scaricava le sue voglie dovute alla libidine con prostitute, era infelice; avrebbe ottenuto il diploma tra qualche mese e successivamente aveva intenzione di proseguire gli studi al college specializzandosi in Storia. Non riusciva in ogni modo a modificare gli aspetti di quella realtà segnata dal dopoguerra in cui una libertà latente stava trovando il suo sviluppo. Non sapeva in ogni modo come sarebbe continuata la sua vita, se si fosse svolta lungo un filo lineare di negatività oppure avrebbe subito un drastico cambiamento di percorso, o magari una curva indirizzata verso qualcosa di positivo.
Dallas 1975. I ricordi erano ricomparsi nella mente di quell'uomo, la cui vita era stata compromessa dall'odio e dal dolore. Successivamente le lacrime cessarono, gli occhi si dilatarono come quelli di un rettile africano, e si palesò nelle pupille l'ombra della fine...
Commenti
Posta un commento