Il ragionamento umano secondo Hegel

Hegel fu uno dei più importanti filosofi tedeschi vissuti nella prima metà del XIX secolo, il suo pensiero filosofico comprende la politica e l'epistemologia ovvero la conoscenza scientifica. Riguardo a quest'ultima, il suo punto di partenza viene costruito dalla Logica, ovvero la disciplina scientifica che ha come oggetto di studio l'idea, la forma astratta del pensiero puro. La logica hegeliana pone l'obbiettivo di porre sullo stesso piano ideale e reale, quindi pensiero ed essere, il filosofo sostiene che le categorie del pensiero hanno una loro validità nella realtà, quindi la sua non è una logica trascendentale, come quella di Kant, le cui categorie si riferivano solamente al piano del pensiero. Hegel descrive la logica, nella sua opera la Scienza della Logica pubblicata fra il 1812 e il 1816, suddivisa in tre libri, ovvero Logica dell'Essere, Logica dell'Essenza e Logica del concetto. Nel primo libro Hegel riprendendo filosofi come Parmenide ed Eraclito appartenenti alla classicità, sviluppa il concetto di passaggio fra nulla ed essere attraverso un mutamento attuato dalla dialettica, processo che ordina il reale secondo il filosofo. All'essere vengono attribuite qualità determinate mediante categorie di intuizione sensibile, l'essere viene determinato sul piano quantitativo e qualitativo. Nella Logica dell'Essenza opera l'intelletto, principio astratto che separa gli aspetti della realtà, questa parte della logica si occupa di osservare come il fenomeno si manifesta all'esterno, attraverso la sintesi fra essenza e apparenza che da come risultato la realtà in atto. Nella Logica del Concetto, entra in
funzione la ragione che ha una funzione unificatrice degli aspetti della realtà e dei concetti presenti nella mente, nella Logica del Concetto viene sviluppata la struttura concettuale della realtà, infatti alla fine di questo cammino si arriva all'Idea Assoluta, ovvero alla realtà in quanto pensata e in sè, quindi l'Assoluto sul piano del pensiero.

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