Esame di maturità 2019
Dopo tanto tempo...
Per l'esattezza cinque anni in cui, ti svegli presto, maledici lo studio, i compagni che, in realtà non hanno mai avuto l'occasione di conoscerti davvero per una serie di cose... si arriva ad un punto di rottura.
L'ultimo giorno, dell'ultimo anno di liceo.
Non so spiegare bene quella sensazione è come... un vuoto.
Come guardarsi indietro e vedere che quei cinque anni che consideravi infiniti, invece, sembrano appena iniziati.
In quel momento guardi i tuoi compagni e vedi, senti che quegli anni sono passati forse troppo in fretta.
Che nonostante la tristezza, le incomprensioni e gli scazzi infondo gli vuoi bene.
Infondo vorresti riavvolgere tutto.
Vorresti ricominciare con un "Piacere io sono...."
E avere la possibilità di poter rivivere tutto, un po' come in un film.
I professori che tanto odiavi in quel momento si fermano ti guardano e ti dicono: "Sono fiero/a di te." Con quel tono dolce che non pensavi potessero mai avere.
E ti abbracciano.
L'ultimo giorno in cui senti di essere in un certo senso protetto.
E vedi davanti a te un burrone.
E pensi: "E adesso che faccio?"
Anche l'ultimo caffè della macchinetta che hai sempre odiato perché era sempre, inesorabilmente acqua ha un sapore nostalgico.
Allora giri per quei corridoi, e anche se fino al giorno prima ti sentivi grande perché "EH AHO IO SO DEL QUINTO EH" poi ti senti inesorabilmente piccolo.
A pensarci bene, la vita è un insieme di ultime volte.
Di ultimi giorni.
Ho un dispiacere, forse me lo porterò dentro per sempre.
Sono i silenzi in classe, le feste evitate.
Le interrogazioni rimandate invece di disperarmi con gli altri per un quattro.
Le ore di ginnastica passate da sola a sentire Venditti e Baglioni nello spogliatoio.
Rimpiango i pianti in silenzio senza dire :" Oh ma mannaggia ci sono anche io."
Ho sempre visto questi anni come un "Dai! Dai! Dai! manca poco."
Li ho visti sempre come un nuovo giorno.
E forse ho sbagliato.
Ogni nuovo giorno in realtà era l'ultimo.
"Vivere ogni ora come fosse l'ultima."
Forse è proprio questo il segreto.
Vivere.
Senza pensare a quando finirà mentre ci pensi è già finita.
-Karols
Per l'esattezza cinque anni in cui, ti svegli presto, maledici lo studio, i compagni che, in realtà non hanno mai avuto l'occasione di conoscerti davvero per una serie di cose... si arriva ad un punto di rottura.
L'ultimo giorno, dell'ultimo anno di liceo.
Non so spiegare bene quella sensazione è come... un vuoto.
Come guardarsi indietro e vedere che quei cinque anni che consideravi infiniti, invece, sembrano appena iniziati.
In quel momento guardi i tuoi compagni e vedi, senti che quegli anni sono passati forse troppo in fretta.
Che nonostante la tristezza, le incomprensioni e gli scazzi infondo gli vuoi bene.
Infondo vorresti riavvolgere tutto.
Vorresti ricominciare con un "Piacere io sono...."
E avere la possibilità di poter rivivere tutto, un po' come in un film.
I professori che tanto odiavi in quel momento si fermano ti guardano e ti dicono: "Sono fiero/a di te." Con quel tono dolce che non pensavi potessero mai avere.
E ti abbracciano.
L'ultimo giorno in cui senti di essere in un certo senso protetto.
E vedi davanti a te un burrone.
E pensi: "E adesso che faccio?"
Anche l'ultimo caffè della macchinetta che hai sempre odiato perché era sempre, inesorabilmente acqua ha un sapore nostalgico.
Allora giri per quei corridoi, e anche se fino al giorno prima ti sentivi grande perché "EH AHO IO SO DEL QUINTO EH" poi ti senti inesorabilmente piccolo.
A pensarci bene, la vita è un insieme di ultime volte.
Di ultimi giorni.
Ho un dispiacere, forse me lo porterò dentro per sempre.
Sono i silenzi in classe, le feste evitate.
Le interrogazioni rimandate invece di disperarmi con gli altri per un quattro.
Le ore di ginnastica passate da sola a sentire Venditti e Baglioni nello spogliatoio.
Rimpiango i pianti in silenzio senza dire :" Oh ma mannaggia ci sono anche io."
Ho sempre visto questi anni come un "Dai! Dai! Dai! manca poco."
Li ho visti sempre come un nuovo giorno.
E forse ho sbagliato.
Ogni nuovo giorno in realtà era l'ultimo.
"Vivere ogni ora come fosse l'ultima."
Forse è proprio questo il segreto.
Vivere.
Senza pensare a quando finirà mentre ci pensi è già finita.
-Karols
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