François Rabelais: I due giganti più famosi della letteratura francese
François Rabelais era un monaco francescano e benedettino, dottore di diritto e medicina, scrittore, il prototipo dell'uomo della Renaissance, avido di conoscenza e piaceri. Amato con passione o criticato con violenza i suoi racconti epici hanno ottenuto un notevole successo:
Rabelais ha innanzitutto scritto la storia di Pantagruel (1532) e successivamente, due anni dopo, quella di Gargantua, suo padre. I due sono i giganti più celebri della letteratura francese. Sono come tutti i giganti: personaggi di altissima statura con le sembianze di un uomo. Sono costruiti sulla parodia dei romanzi cavallereschi secondo il modello dei poemi eroicomici di Pulci e di Folengo.
Nella mitologia greca sono esseri semidivini che presiedono alla costruzione del mondo.
Nella libri per bambini, i giganti simboleggiano il modo di vedere gli adulti dall'occhio degli infanti.
Rabelais utilizza quindi le credenze popolari e gestisce le figure fantastiche con lo scopo di far loro rappresentare l'appetito della vita e della conoscenza dell'uomo del rinascimento.
La seconda edizione della vita di Gargantua fu condannato alla Sorbona per ragioni di moralità.
Dopo un viaggio a Roma al seguito del vescovo e futuro cardinale Jean Du Bellay, Rabelais scrive un nuovo episodio romanzesco incentrato sulla figura di Gargantua, approfittando della grande notorietà delle Croniques Gargantuines, redazioni anonime e molteplici di una leggenda popolare basata su racconti orali.
La protezione della famiglia Du Bellay gli permette di pubblicare i suoi libri, nonostante condannati dalla Sorbona per le loro tesi apertamente rivoluzionarie e anticlericali
Rabelais ha innanzitutto scritto la storia di Pantagruel (1532) e successivamente, due anni dopo, quella di Gargantua, suo padre. I due sono i giganti più celebri della letteratura francese. Sono come tutti i giganti: personaggi di altissima statura con le sembianze di un uomo. Sono costruiti sulla parodia dei romanzi cavallereschi secondo il modello dei poemi eroicomici di Pulci e di Folengo.
Nella mitologia greca sono esseri semidivini che presiedono alla costruzione del mondo.
Nella libri per bambini, i giganti simboleggiano il modo di vedere gli adulti dall'occhio degli infanti.
Rabelais utilizza quindi le credenze popolari e gestisce le figure fantastiche con lo scopo di far loro rappresentare l'appetito della vita e della conoscenza dell'uomo del rinascimento.
La seconda edizione della vita di Gargantua fu condannato alla Sorbona per ragioni di moralità.
Dopo un viaggio a Roma al seguito del vescovo e futuro cardinale Jean Du Bellay, Rabelais scrive un nuovo episodio romanzesco incentrato sulla figura di Gargantua, approfittando della grande notorietà delle Croniques Gargantuines, redazioni anonime e molteplici di una leggenda popolare basata su racconti orali.
La protezione della famiglia Du Bellay gli permette di pubblicare i suoi libri, nonostante condannati dalla Sorbona per le loro tesi apertamente rivoluzionarie e anticlericali
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