Terremoto Turchia: come è successo
E' un meccanismo purtroppo noto, quello che ha scatenato il terremoto di
magnitudo 6.8 in Turchia: "l'origine è nella spinta della placca
arabica verso Nord", ha detto la sismologa Aybige Akinci, dell'Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
"Il terremoto è avvenuto sulla faglia chiamata Est Anatolia: è una faglia trascorrente molto nota e molto attiva, che si estende per circa 500 chilometri nella zona orientale del Paese" e che recentemente ha provocato terremoti importanti, come quello di magnitudo 6.1 nel 2010 e quelli di magnitudo 6.4 e 6.8 nel 2003 e nel 2005. In generale, ha proseguito l'esperta, "sappiamo che la Turchia è una zona altamente sismica". Basti pensare che il catalogo strumentale dei terremoti registra dal 1900 a oggi oltre 300 sismi di magnitudo maggiore di 4, il più importante dei quali di magnitudo 6,8.
La faglia Est Anatolia, che si muove al ritmo di 10 millimetri l'anno, è una delle due faglie importanti attive nel Paese; l'altra è la Nord Anatolia, che si estende per ben 1.500 chilometri, attraversando tutta la Turchia da Est a Ovest e con un movimento trascorrente più veloce, al ritmo di 20 millimetri l'anno.
Bilancio morti e feriti
ISTANBUL, 27 GEN - Si aggrava ancora il bilancio del terremoto di magnitudo 6.8 che venerdì sera ha colpito la provincia orientale turca di Elazig. Il totale delle vittime accertate è salito a 39 (35 nella zona epicentro del sisma e 4 nella vicina provincia di Malatya) mentre le persone che hanno ricevuto cure in ospedale sono almeno 1.607. Lo riferisce la protezione civile di Ankara (Afad), secondo cui ci sono ancora almeno 2 persone sotto le macerie. Le attività di ricerca e soccorso nell'area colpita proseguono.
"Il terremoto è avvenuto sulla faglia chiamata Est Anatolia: è una faglia trascorrente molto nota e molto attiva, che si estende per circa 500 chilometri nella zona orientale del Paese" e che recentemente ha provocato terremoti importanti, come quello di magnitudo 6.1 nel 2010 e quelli di magnitudo 6.4 e 6.8 nel 2003 e nel 2005. In generale, ha proseguito l'esperta, "sappiamo che la Turchia è una zona altamente sismica". Basti pensare che il catalogo strumentale dei terremoti registra dal 1900 a oggi oltre 300 sismi di magnitudo maggiore di 4, il più importante dei quali di magnitudo 6,8.
La faglia Est Anatolia, che si muove al ritmo di 10 millimetri l'anno, è una delle due faglie importanti attive nel Paese; l'altra è la Nord Anatolia, che si estende per ben 1.500 chilometri, attraversando tutta la Turchia da Est a Ovest e con un movimento trascorrente più veloce, al ritmo di 20 millimetri l'anno.
Bilancio morti e feriti
ISTANBUL, 27 GEN - Si aggrava ancora il bilancio del terremoto di magnitudo 6.8 che venerdì sera ha colpito la provincia orientale turca di Elazig. Il totale delle vittime accertate è salito a 39 (35 nella zona epicentro del sisma e 4 nella vicina provincia di Malatya) mentre le persone che hanno ricevuto cure in ospedale sono almeno 1.607. Lo riferisce la protezione civile di Ankara (Afad), secondo cui ci sono ancora almeno 2 persone sotto le macerie. Le attività di ricerca e soccorso nell'area colpita proseguono.
FF
EBDA
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