Parole buttate al vento
Un nuovo pensiero di un nuovo autore di questo blog.
Non so bene cosa scrivere, ho passato i primi minuti a leggere gli altri post. Per farmi un'idea, o per prendere un pò d'ispirazione.
Ed invece mi ritrovo qui, primo Giugno 2020, davanti ad uno schermo e le dita tremanti su una tastiera a mettere nero su bianco dei pensieri senza una conclusione.
Devo ammettere che scrivere pesa. Io tremo e non ho la forza per premere i tasti. Ho provato a pensare alla causa di tutto ciò e per comodità dò la colpa ai farmaci.
Guardami. Il mio primo giorno qui, il mio primo post, i miei primi errori qui dentro. Tanto nessuno leggerà questa roba, sto solo passando il tempo.
E così, alla fine, non so cosa scrivere.
Rileggo il tutto, lo correggo, mi fermo a riflettere su quale sarà il mio prossimo passo. Non lo so.
A cosa sto pensando? Un pensiero al mio semi ragazzo, un pensiero alla canna di ieri che è salita a metà... un pensiero a mia madre, che ancora non conosce il mio nome.
E' tutto il giorno che penso a come fare coming out qui dentro. Con ua ragazza l'ho già fatto. E' andata bene.
Forse prima o poi riuscirò ad essere me davanti a tutti.
Forse un giorno sarò io senza problemi.
Io e nessun altro.
Solo e semplicemente me.
Io, un ragazzo nel corpo di una ragazza con un genere non binario. Io, trans.
Due giorni fa, ero con i miei amici a Flaminio.
Ho visto i binari di un tram (penso?).
Volevo sdraiarmici sopra, in orizzontale.
E poter dire di essere non binario.
Non so, nella mia testa sembrava una buona idea.
Qui sento gli altri parlare di cosa scrivere.
E poi ci sono io. Che premo tasti a caso sperando di dare voce ai miei pensieri con un senso compiuto.
Vorrei saper scrivere come si deve. Come il mio semi ragazzo. Lui ha talento. Nella scrittura, nell'arte. Anche se non se ne rende conto e si sminuisce e si autoinsulta in continuazione... E' un artista. In tutti i sensi.
Lo ammiro molto per questo.
Beh che dire si va avanti. Sensa idee nè scopo.
Lettera dopo lettera si esauriscono i pensieri.
E non rimane che una testa pensante ma vuota di idee.
Ora il mio semi ragazzo è ricoverato. Di nuovo. Può tenere il telefono ma non vuole parlare con nessuno. Spero stia bene. E mi manca davvero tanto. Quando mi sono dichiarato ha lasciato visualizzato senza risposta. Anche in quei giorni non voleva parlare con messuno.
Ma lo amo così. Con i suoi alti e bassi. Con il suo modo di fare. Lo amo per quello che è. Con il suo corpo rovinato da se stesso. Con una mente distrutta ma piena di pensieri che lo tormentano e dolci ricordi. Con il suo modo di essere se stesso.
Quest'anno hanno eliminato il pride per il coronavirus. Questo mi ha reso triste. E con me molte altre persone. E proprio durante il pride month ci sta il pridefall se non sbaglio.
Le persone che ne fanno parte (?) ci cercheranno, ci troveranno, proveranno ad annullarci. Proverano a mettere il mondo contro le persone che fanno parte dell'LGBTQ+, proveranno a distruggerci.
Tutti noi torneremo "in the closet". Che merda.
Ma sopravviveremo e saremo più forti di prima.
Non pensavo che l'avrei mai detto, ma l'amore vincerà.
Ora devo andare, ho finito.
Non so bene cosa scrivere, ho passato i primi minuti a leggere gli altri post. Per farmi un'idea, o per prendere un pò d'ispirazione.
Ed invece mi ritrovo qui, primo Giugno 2020, davanti ad uno schermo e le dita tremanti su una tastiera a mettere nero su bianco dei pensieri senza una conclusione.
Devo ammettere che scrivere pesa. Io tremo e non ho la forza per premere i tasti. Ho provato a pensare alla causa di tutto ciò e per comodità dò la colpa ai farmaci.
Guardami. Il mio primo giorno qui, il mio primo post, i miei primi errori qui dentro. Tanto nessuno leggerà questa roba, sto solo passando il tempo.
E così, alla fine, non so cosa scrivere.
Rileggo il tutto, lo correggo, mi fermo a riflettere su quale sarà il mio prossimo passo. Non lo so.
A cosa sto pensando? Un pensiero al mio semi ragazzo, un pensiero alla canna di ieri che è salita a metà... un pensiero a mia madre, che ancora non conosce il mio nome.
E' tutto il giorno che penso a come fare coming out qui dentro. Con ua ragazza l'ho già fatto. E' andata bene.
Forse prima o poi riuscirò ad essere me davanti a tutti.
Forse un giorno sarò io senza problemi.
Io e nessun altro.
Solo e semplicemente me.
Io, un ragazzo nel corpo di una ragazza con un genere non binario. Io, trans.
Due giorni fa, ero con i miei amici a Flaminio.
Ho visto i binari di un tram (penso?).
Volevo sdraiarmici sopra, in orizzontale.
E poter dire di essere non binario.
Non so, nella mia testa sembrava una buona idea.
Qui sento gli altri parlare di cosa scrivere.
E poi ci sono io. Che premo tasti a caso sperando di dare voce ai miei pensieri con un senso compiuto.
Vorrei saper scrivere come si deve. Come il mio semi ragazzo. Lui ha talento. Nella scrittura, nell'arte. Anche se non se ne rende conto e si sminuisce e si autoinsulta in continuazione... E' un artista. In tutti i sensi.
Lo ammiro molto per questo.
Beh che dire si va avanti. Sensa idee nè scopo.
Lettera dopo lettera si esauriscono i pensieri.
E non rimane che una testa pensante ma vuota di idee.
Ora il mio semi ragazzo è ricoverato. Di nuovo. Può tenere il telefono ma non vuole parlare con nessuno. Spero stia bene. E mi manca davvero tanto. Quando mi sono dichiarato ha lasciato visualizzato senza risposta. Anche in quei giorni non voleva parlare con messuno.
Ma lo amo così. Con i suoi alti e bassi. Con il suo modo di fare. Lo amo per quello che è. Con il suo corpo rovinato da se stesso. Con una mente distrutta ma piena di pensieri che lo tormentano e dolci ricordi. Con il suo modo di essere se stesso.
Quest'anno hanno eliminato il pride per il coronavirus. Questo mi ha reso triste. E con me molte altre persone. E proprio durante il pride month ci sta il pridefall se non sbaglio.
Le persone che ne fanno parte (?) ci cercheranno, ci troveranno, proveranno ad annullarci. Proverano a mettere il mondo contro le persone che fanno parte dell'LGBTQ+, proveranno a distruggerci.
Tutti noi torneremo "in the closet". Che merda.
Ma sopravviveremo e saremo più forti di prima.
Non pensavo che l'avrei mai detto, ma l'amore vincerà.
Ora devo andare, ho finito.
io l'ho letto!
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