Come è fatta la neuropsichiatria infantile del Bambin Gesù
Un ricovero può avvenire o su indicazione di uno psichiatra o anche su base volontaria, sempre però approvato da uno specialista. Il ricovero puàò anche essere dato da un arrivo al pronto soccorso (portato dalla polizia, dall'ambulanza o dai propri genitori o tutori.).
Ludovica: Io personalmente sono stata portata al pronto soccorso dai miei genitori e sotto indicazione di uno psichiatra. Proprio per questo ho avuto il tempo di andare a casa e preparare la mia borsa con le cose da portare.
Gianni:Io sono stato portato dall'ambulanza direttamente al pronto soccorso.
Quando arrivi al pronto soccorso ti vengono date le prime cure, se necessarie, e ti fanno parlare con uno psichiatra. Dopo il colloquio, se lo ritengono necessario, vengono fatte delle domande per verificare che il ricovero sia necessario.
Se il ricovero è necessario ti mandano in reparto di neuropsichiatria. Il reparto è composto da un corridoio sui dieci metri con ai due lati le cinque stanze disponibili, la sala comune, l'ufficio degli psichiatri, la sala per i controlli e le analisi, la cucina e la sala di controllo, nella quale si trova la medicheria. Le stanze sono molto semplici. Ci sono tre stanze doppie e due singole, ognuna delle quali è fornita di bagno e armadi senza ante per riporre le proprie cose. L'intero reparto è sotterraneo. La sala comune è fornita di un televisore, tre divanetti, degli armadi con giochi da tavolo e forniture per disegnare e dipingere ed un biliardino. Ogni stanza, ad esclusione dei bagni, è sorvegliata da almeno due telecamere.
Ludovica: La mia esperienzza al reparto di neuropsichiatria è stato sia postivo sia negativo. Positivo perchè mi hanno aiutato in un momento di grande difficoltà essendo sempre disponibili a farmi fare colloqui con dottori e psicologi, negativo perchè non avevo alcuna possibilità di entrare a contatto con le persone che amavo ed anche perchè, a causa del covid, mi era possibile vedere mia madre solamente mezz'ora al giorno.Sicuramente è stata un'esperienza utile, anche perchè ho conosciuto tre ragazze con cui sono rimasta molto legata, ma allo stesso tempo un po' traumatizzante dato che tutti erano controllati ventiquattro ore su ventiquattro e dato che non potevi fare granché, anche se questo ti dava la possibilità di pensare molto.
Gianni: Al mio primo ricovero appena sono entrato stavo completamente confuso mi hanno perquisito anche nel mio intimo, poi mi hanno diviso i vestiti tra quelli che andavano bene equelli che non andavano. In seguito mi hanno assegnato una stanza. Non riuscendo a dormire mi hanno dato un farmaco molto potente che io amo, il valium.
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