Breve racconto horror: occhi innocenti

Aprii gli occhi, o era quello che mi pareva... Di ciò che era successo in precedenza possedevo vaghi ricordi, immagini sfocate impresse nella mia mente che con il loro focalizzarsi tormentavano i miei pensieri... 

Urla, urla, rimbombavano nella mia testa, grida acute, grida di pietà, le grida di mio figlio... 

Oscura come sempre, la notte, si era impadronita dei miei sogni, dormire era per me impossibile. Mi alzai, quell'alzarsi non aveva un fine apparente, ma fu proprio quell'azione che segnò come una cicatrice i miei giorni. La vita mi sembrava infinita fino a quel momento... E fu in quell'istante che lo vidi, vidi quell'essere dirigersi nella buia camera di mio figlio, lo seguii e... 

Percepii la presenza del bambino, il suo odore, la sua esile voce sussurrare. Essa si trasformò in urla. Confusionariamente distinsi i contorni di quell'essere strappare gli innocenti occhi di mio figliolo ed infilarseli uno ad uno nelle sue stesse cavità oculari.

 Aprii gli occhi, o era quello che mi pareva... Di ciò che era successo in precedenza possedevo vaghi ricordi, immagini sfocate impresse nella mia mente che con il loro focalizzarsi tormentavano i miei pensieri... Mi alzai e lo vidi: il mio bambino steso a terra, in un lago di sangue , con gli occhi cavati. In preda al panico mi diressi verso il telefono, e facendo ciò scorsi la mia immagine nello specchio: possedevo gli occhi di mio figlio.



 

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