da sigaretta a stella
dicevo di essere una sigaretta, che si consuma piano piano, "forse non proprio piano, mi consumo in fretta, e nemmeno me ne rendo conto" dicevo.
pensavo di essere una libreria disordinata o un libro scritto con parole a caso.
un inutile ammasso di atomi controllato da una mente, che mia non era.
o almeno così credevo.
immaginate un cielo stellato, nella notte del dieci agosto, la notte di san lorenzo.
tutte le stelle "cadono" all'impazzata, una dopo l'altra, senza fermarsi.
io sono un po' come una stella ora, sono caduta, mi sono spenta, sono morta e sono rinata in una nuova stella, una di quelle luminose, che brillano in una notte buia, oscura.
dicevo di essere vuota, spenta, lo ripetevo sempre e ora basta guardarmi allo specchio, basta guardare i miei occhi, hanno due piccole stelle all'interno, che brillano, brillano, brillano ed emanano luce, emozioni, felicità, sorrisi.
gli occhi sono lo specchio dell'anima e ora la mia di anima è finalmente piena, colorata e ha smesso di sopravvivere facendo finta di vivere, ha imparato a sorridere, si è alzata da terra con la sua forza.
così come la fenice, anche io, dopo esser morta ridotta in ceneri, sono rinata, non ho mollato e sono giunta al traguardo.
ed è così che da sigaretta, sono diventata una stella
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