appesa a un filo

 vivo costantemente tenendomi con le mani aggrappata a diverse corde, ma realmente sorretta da una sola imbracatura, che mi tiene strettissima e mi avvolge, ma che quando si spezza smuove il mio corpo talmente tanto che le mie mani non mantengono la presa sulle altre corde di supporto e io cado precipitando nel vuoto, a 8000 metri di altezza, con il cuore in gola, cercando di aggrapparmi ad altre sottilissime corde che incontro nella discesa verso il nulla, corde che però non sono in grado di sostenermi perchè sono troppo pesante.

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